• 7 October 2024
Blockchain e salute e sicurezza sul lavoro

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La blockchain è una tecnologia che ha visto già da un po’ di tempo, una rapida diffusione in diversi settori, dalla finanza alla logistica, grazie alla sua capacità di garantire trasparenza, sicurezza e tracciabilità nelle transazioni. E’ solo da poco però che questa tecnologia ha iniziato a trovare applicazioni significative anche nel campo della Salute e della Sicurezza sul Lavoro (SSL).  Ma cos’è la Blockchain? Facciamo un breve recap.

La blockchain è una struttura di dati che consente la creazione di un registro digitale distribuito e immutabile. Ogni blocco di questa catena contiene un elenco di transazioni (o di dati), che sono collegati tra loro tramite una funzione crittografica. La caratteristica fondamentale della blockchain è la sua decentralizzazione, questo vuol dire che i dati non sono memorizzati in un singolo server, ma sono distribuiti su una rete di nodi, in maniera tale da garantire una maggiore sicurezza e trasparenza. Questo sistema è resistente alla manomissione, in quanto qualsiasi modifica a un blocco richiederebbe il consenso della maggioranza della rete.

Tracciabilità delle certificazioni e DPI

Una delle applicazioni più immediate della blockchain nel campo della SSL riguarda la tracciabilità e la verifica delle certificazioni dei lavoratori. La blockchain può essere usata (e nella modalità di strategia tecnica vedremo come nei paragrafi seguenti) per creare un registro immutabile delle qualifiche e delle certificazioni ottenute dai dipendenti. Questo può permettere a datori di lavoro e all’autorità di controllo, di verificare in maniera molto più semplice, la validità di tali documenti, riducendo il rischio di frodi con un ritorno importante e positivo sulla sicurezza dei lavoratori stessi. Nello specifico, una piattaforma blockchain potrà ad esempio registrare quando un lavoratore ha completato una determinata formazione obbligatoria, con la data e i dettagli del corso accessibili a tutte le parti interessate.

Questa catena tecnologica decentralizzata può essere lo start per migliorare la gestione dei dispositivi di protezione individuale (DPI), garantendo che vengano utilizzati correttamente e che siano sempre conformi agli standard di sicurezza. Ogni DPI potrebbe essere dotato infatti di un codice identificativo univoco registrato sulla stessa blockchain, permettendo così di tracciare la sua storia, dall’acquisto all’uso e fino alla manutenzione. In questo modo, è possibile ridurre di molti i rischi di incidenti. Inoltre, i nodi sono un’ideale soluzione per la registrazione e l’analisi degli incidenti sul lavoro. Ogni incidente evidenziato crittograficamente in un registro blockchain, è la norma plausibile e concreta di come possa esserci integrità e trasparenza dei dati. Questo sistema non solo porta ad una revisione imparziale degli incidenti, ma aiuta nell’identificazione di modelli ricorrenti, rendendo più semplice l’implementazione di misure preventive ancora più efficaci.

Potenziali futuri e gestione della sicurezza

Cosa potremmo immaginare di concreto nel prossimo (e vicinissimo) futuro che interessi la dimensione decentralizzata tecnologica? I contratti intelligenti, o smart contracts, potrebbero essere la risposta decisiva. In ambito SSL, queste innovative forme di registrazione (con note legali già esistenti) diventerebbero la strada ufficiale per quel che concerne il rispetto delle normative di sicurezza. Uno smart contract potrebbe infatti bloccare l’accesso ad una determinata area di lavoro se non sono state soddisfatte tutte quelle condizioni di sicurezza richieste, come la presenza di DPI adeguati o la verifica delle certificazioni necessarie.

E non è unicamente questa la strada percorribile, almeno non in un unico senso. La blockchain insieme con l’integrazione di dispositivi IoT (Internet of Things) in tempo reale è già in grado di monitorare la salute dei lavoratori. Sappiamo infatti che esistono sensori indossabili capaci di raccogliere dati biometrici e ambientali, come la temperatura corporea, il battito cardiaco o la presenza di sostanze pericolose. Questi dati possono essere registrati su una blockchain per garantire che siano sicuri e inalterabili, permettendo una risposta tempestiva in caso di emergenza.

Blockchain e salute e sicurezza sul lavoro

Anche le normative trarrebbero grande giovamento dall’utilizzo della catena di blocchi. Creare un sistema decentralizzato di normative SSL, dove le regole e le linee guida sono aggiornate e distribuite in modo trasparente, diventerebbe una protezione continua e costante, collegabile anche a nuove scoperte scientifiche, portando innovazione e garanzie per i lavoratori (protetti in base agli standard più recenti).

Blockchain SSL e case study

Ci sono diversi case study che illustrano come la blockchain venga utilizzata nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro (SSL). Uno dei più rilevanti è quello di Siemens, multinazionale leader nella produzione industriale, che ha esplorato l’uso della blockchain per migliorare la sicurezza sul lavoro nelle sue fabbriche. Siemens ha sviluppato un sistema basato sui blocchi decentralizzati, per monitorare l’uso e la manutenzione dei macchinari industriali. Attraverso questo sistema, l’azienda è in grado di tracciare ogni operazione di manutenzione e aggiornamento, in maniera tale che tutte le attività siano documentate e conformi alle normative di sicurezza.  

Anche Shell, uno dei principali attori globali nel settore energetico, ha adottato la blockchain per la gestione delle certificazioni dei dipendenti e dei fornitori. In particolare attraverso l’uso di una linea decentralizzata per registrare e verificare le qualifiche dei lavoratori che operano in ambienti ad alto rischio, come le piattaforme petrolifere. Questa tecnologia fa in modo che solo il personale adeguatamente formato e certificato possa accedere a specifiche aree operative.  

E ancora, la BHP (Broken Hill Proprietary), una delle più grandi compagnie minerarie del mondo, ha implementato un sistema blockchain per tracciare i materiali e garantire la sicurezza nelle operazioni minerarie. Utilizzando la blockchain, BHP può monitorare la movimentazione dei materiali, registrare le condizioni di trasporto e stoccaggio, e garantire che i materiali utilizzati nelle operazioni siano sicuri e conformi agli standard.

Realtà attuale in Italia

In Italia, l’adozione della blockchain nel campo della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SSL) è ancora in fase embrionale, ma ci sono segnali promettenti di interesse e sviluppo. Il Paese sta iniziando a esplorare le potenzialità di questa tecnologia, con alcune iniziative pilota e progetti che mirano a integrare la blockchain in vari settori, inclusa la SSL.  E proprio l’INAIL ha iniziato a esplorare l’utilizzo della blockchain per migliorare la gestione delle pratiche assicurative legate agli infortuni sul lavoro. Il progetto è ancora in fase di studio, ma l’obiettivo è quello di creare un sistema sicuro e trasparente per la registrazione e il monitoraggio degli infortuni, che porti ad un’ottimizzazione delle tempistiche di gestione delle indennità. La blockchain potrebbe essere lo strumento più idoneo per registrare in modo immutabile tutti i dati relativi agli incidenti, garantendo che siano accessibili in modo trasparente alle parti interessate, come datori di lavoro, lavoratori e autorità competenti.

Anche il settore delle costruzioni italiano ha mostrato un crescente interesse per l’applicazione della blockchain, soprattutto per la gestione delle certificazioni e della tracciabilità dei materiali. Alcune aziende hanno avviato progetti pilota per usare la catena decentralizzata per poter tenere traccia continua della provenienza e dell’uso dei materiali da costruzione, in maniera tale da garantire che siano conformi alle normative di sicurezza.  

Aziende, SSL e Blockchain. Inizio e progettazione

Per un’azienda che desideri applicare la tecnologia blockchain ai corsi di formazione sulla sicurezza e salute sul lavoro (SSL), è necessario che vengano seguiti una serie di passi chiave che vedano una prima pianificazione strategica, con successiva scelta delle soluzioni tecniche e soprattutto, la formazione del personale e l’integrazione della tecnologia nei processi aziendali.  

Ogni realtà, consapevole di voler imbastire una strategia tecnologica in questa direzione dovrebbe procedere come primo step con una valutazione dettagliata dei processi esistenti relativi alla gestione della formazione SSL. E questo naturalmente include l’identificazione delle aree che potrebbero beneficiare della blockchain, e quindi: tracciabilità delle certificazioni, verifica della formazione e gestione delle registrazioni dei corsi.

Tutto questo sempre stabilendo in maniera chiara quelli che potrebbero essere gli obiettivi che si intendono raggiungere con l’implementazione della blockchain. Conoscere le piattaforme giuste per le esigenze di una tale azienda sarà poi lo step successivo. Gestire la formazione e la gestione delle conseguenti certificazioni  è una linea importante da valutare. Sempre naturalmente restando compatibili con i sistemi di gestione dell’apprendimento interni, o già in uso. Per questo motivo è fondamentale comprendere in che modo la blockchain riesca ad integrarsi con il Learning Management System (LMS) già in uso dall’azienda. L’integrazione deve consentire infatti, il trasferimento automatico di dati tra l’LMS e la blockchain. Senza dimenticare di implementare API che permettano la comunicazione tra i diversi sistemi aziendali e la blockchain.

Conclusioni

Abbiamo quindi visto come l’adozione della blockchain per la gestione dei corsi sulla salute e sicurezza sul lavoro (in particolare) rappresenti un’opportunità davvero importante per le aziende che vogliono evolversi nel garantire una significativa efficienza dei processi formativi interni. Tutto questo però richiede un forte impegno nella formazione del personale e nella gestione dei dati. Se eseguita correttamente, la blockchain può fornire un vantaggio davvero competitivo all’azienda, migliorando la conformità normativa e riducendo i rischi legati alla SSL.