• 7 October 2024
Exergames e input cognitivo in VR

Prepariamoci a qualcosa di straordinario per quel che riguarda l’adozione delle nuove tecnologie mediche basate sull’intelligenza artificiale, all’interno dei piani di sviluppo sanitario europeo. Dalle ultime analisi fatte in modalità di previsione statistica è emerso che il loro utilizzo avrà un ruolo chiave nel Metaverso. L’adozione di metodiche innovative potrebbe portare a mezzo milione di vite salvate all’anno. Lo dice un recente studio del Centres for European Policy Network (CEP). Saranno queste tecnologie a far risparmiare anche una notevole quantità di soldi, si parla infatti di circa 180 miliardi di euro. L’assistenza sanitaria continua quindi la sua fortunata ascesa (fatta di formazione e nuovi ruoli) attraverso l’ottimizzazione delle tempistiche mediche e la gestione di diversi reparti e settori affidata all’AI.

Ormai sono quotidiane le adozioni di virtuali praticantati medici, così come le specializzazioni del personale sanitario. Anche l’ambito della salute mentale e della continua ricerca connessa questo, si scopre sempre più compatibile con i sistemi immersivi di applicazione pratica. Parliamo di sostegno psicologico e di vere e proprie terapie immersive. Tutto questo con un accesso da remoto che va a non pesare più sul sistema classico di segmentazione delle terapie.

L’exergaming cognitivo

Anche l’exergaming1 si sta imponendo (in maniera costruttiva) come una nuova modalità di percorso terapeutico per pazienti con difficoltà motorie e neurologiche. Il tutto con l’uso di applicativi veramente straordinari. Nel contesto immersivo del Metaverso, l’exergaming ci consente di fare regolare attività fisica da remoto tramite videogiochi. Questo impatto (con la presenza di un avatar personalizzato) reale sulla pratica assegnata di solito ad un soggetto che ha bisogno magari di fare della fisioterapia, scardina tutti i metodi tradizionali. E senza l’acquisto di strumenti particolari. Si potrà quindi pedalare una bicicletta all’interno di un environment virtuale, dosando la forza della spinta del piede in maniera da attivare un segnale di monitoraggio continuo di determinati valori (respiro, battito cardiaco) registrati in tempo reale.

Gli exergames sono accessibili a tutti e si rivolgono a un pubblico molto ampio, dai bambini in fase di sviluppo, fino agli anziani. Questa tipologia di allenamento neuromotorio può portare ad una modificazione della plasticità del cervello, portando in breve al ripristino e alla creazione di corretti modelli motori.

Riabilitazione cognitiva ludica virtuale

In questa nuova ottica esperienziale l’attività ludica si unisce a quella fisica generando un dato input senza che ci sia la variante fissa della sedentarietà. Attraverso l’alternarsi di tentativi ed errori il paziente/utente, attraverso i propri movimenti combinati con l’ausilio di biofeedback visivi, viene portato a tentare una serie di strategie fino a trovare quella più giusta che lo porterà a completare un dato livello. Il training neuromotorio che si compie induce allo stesso tempo una modificazione della plasticità del cervello portando in breve al ripristino e alla creazione di corretti modelli motori.

Questo mette in collegamento il cervello e il corpo creando una relazione talmente forte da provocare un ritorno riabilitativo evidente nel tempo. Nel caso di soggetti anziani è stato dimostrato che gli exergames portano a notevoli benefici soprattutto in ambito cognitivo. Da uno studio apparso in Frontiers in Aging Neuroscience, alcuni ricercatori hanno dimostrato come attraverso l’utilizzo degli exergames sia possibile rallentare il Mild Cognitive Impairment (MCI), ossia il lieve decadimento cognitivo che precede l’Alzheimer. E siamo solo all’inizio.

  1. L’exergaming è un termine di origine inglese usato per indicare una categoria di videogiochi che promuove uno stile di vita attivo e dinamico. Questo genere di giochi, noto anche come active games, utilizza l’attività fisica come dispositivo di input. ↩︎