• 20 August 2025
Ottimizzazione dei processi ospedalieri e l’intelligenza artificiale

Indice

Il National Health Service (NHS) nel Regno Unito sta testando una piattaforma intelligente all’interno del Chelsea and Westminster NHS Trust, concepita per automatizzare completamente la generazione dei documenti di dimissione. Il sistema analizza i dati clinici del paziente, diagnosi, risultati di test, trattamenti effettuati, estratti dai record elettronici, e produce in pochi click un sommario strutturato e pronto per la revisione dal medico. Questo report viene poi valutato da un professionista, che conferma e integra il contenuto prima di autorizzare la dimissione o in altri casi, l’inoltro ad altri servizi sanitari. Il risultato è semplice, tempi di attesa drasticamente ridotti, posti letto liberati più rapidamente, e personale medico liberato da incombenze burocratiche per concentrarsi sulla cura vera e propria. Il progetto è ospitato sulla NHS Federated Data Platform (FDP), una piattaforma che facilita la collaborazione e l’integrazione sicura dei dati tra i servizi sanitari.

L’AI scribe specializzato e la compliance automatica

In modalità parallela, nel settore privato, Ambience Healthcare ha conquistato attenzione e fondi, 243 milioni di dollari in un round Series C guidato da a16z, Oak HC/FT, e OpenAI Startup Fund. Il loro software di ambient scribing ascolta le conversazioni tra medico e paziente in tempo reale, riconoscendo il contesto clinico e i dati rilevanti presenti nella storia clinica, e generando così una nota strutturata. Un elemento chiave è che la piattaforma è coding-aware, il che vuol dire che non si limita a trascrivere, ma suggerisce anche codici ICD-10, E/M e CPT appropriati sulla base del dialogo, agevolando la fatturazione e garantendo conformità normativa. Questo livello di integrazione è più che chiaro che riduca il rischio di rifiuti di fatturazione, di rilavorazioni costose (e magari anche di contenziosi), generando documenti già pronti per l’audit.

Questa tecnologia si integra perfettamente nei flussi di lavoro clinici, funzionando all’interno dei principali sistemi EHR (Epic, Oracle Cerner, Athenahealth). Tutto questo vuol dire che il medico inizia la visita, attiva la registrazione, e al termine riceve un documento strutturato e codificato che può approvare con un semplice click. Il processo riduce gli errori amministrativi e il tempo dedicato dalla documentazione, permettendo di incrementare l’efficacia dei processi di cura.

L’assistente clinico per le decisioni basate sull’evidenza

OpenEvidence è una piattaforma di supporto alle decisioni cliniche basata sull’intelligenza artificiale, con una diffusione rapida tra i medici americani. Attualmente, oltre il 40% dei professionisti sanitari negli Stati Uniti la usa quotidianamente, su circa 10.000 ospedali e cliniche. Il sistema funziona attraverso un meccanismo di retrieval augmentation, che collega un modello linguistico a una base dati aggiornata contenente oltre trentacinque milioni di articoli peer-reviewed. Quando un medico formula una domanda, il sistema cerca i contenuti più rilevanti, valuta la qualità delle fonti e genera una risposta citata, ordinata per rilevanza e accompagnata da indice di affidabilità (trust score) e link alle fonti originali.

Ma non si limita alla consultazione. OpenEvidence può suggerire opzioni terapeutiche, interazioni farmacologiche e perfino generare brevi riassunti esecutivi dei risultati più adatti al profilo del paziente. Esiste anche una modalità di addestramento continuo, e cioè il sistema propone formazione CME (Continuing Medical Education) basata sui casi quotidiani, trasformando ogni consultazione in opportunità di apprendimento strutturato. Ora OpenEvidence dispone pure di un agente autonomo chiamato DeepConsult, capace di sintetizzare in modo automatico centinaia di studi per rispondere a domande cliniche complesse.

Concludendo

L’adozione dell’intelligenza artificiale nei processi ospedalieri è sicuramente una trasformazione che va oltre la dimensione tecnologica, e che incide direttamente sulla qualità dell’assistenza sanitaria e sulla sostenibilità dei sistemi pubblici e privati. Le esperienze del National Health Service e delle startup come Ambience Healthcare dimostrano che la capacità della tecnologia algoritmica di gestire in maniera autonoma documentazione, codici amministrativi e processi burocratici riduce sensibilmente i tempi morti e alleggerisce il carico dei professionisti, restituendo loro più tempo da dedicare al rapporto diretto con il paziente.

Questi sviluppi delineano un futuro in cui l’efficienza non è più una variabile secondaria, ma diventa un pilastro della sanità moderna. Non si tratta semplicemente di digitalizzare i flussi di lavoro, ma di costruire un ecosistema ospedaliero in cui l’intelligenza artificiale diventa un alleato invisibile e costante, capace di ottimizzare ogni fase della cura, dall’amministrazione fino al letto del paziente. La parte forse più delicata sarà quella di garantire trasparenza, sicurezza dei dati e interoperabilità tra sistemi diversi, affinché le potenzialità tecnologiche si traducano in benefici concreti e diffusi.

Se la direzione intrapresa continuerà a essere sostenuta da investimenti, politiche lungimiranti e un’integrazione etica e responsabile, i prossimi anni potrebbero segnare un passaggio davvero epocale, il che vuol dire ospedali più veloci, più connessi e soprattutto più centrati sulle persone che li abitano, siano esse pazienti o operatori sanitari.