• 17 May 2024
Metabar Milano Heineken

Naturalmente non potevamo farci mancare una visita a quello che è stato definito il primo metabar del mondo, inaugurato il 6 aprile da Heineken.

Metabar, prime prove

I Caselli Daziari, Arco della Pace, a Milano, sono stati allestiti con installazioni visive tali da rendere quasi virtuale il locale per la presentazione della Heineken Silver. Questo evento ha dato una continuità fisica al prodotto già presentato a marzo su Decentraland, la nuova ‘second life’ basata su blockchain Ethereum. Il tutto è durato soli 5 giorni, fino a domenica 10 Aprile, ma le sensazioni virtuali, e a volte anche tattili, sono state davvero uniche. Ma come funziona il metabar? A questa domanda quasi metaesistenzialista, risponderemo con una serie di step delineati nel particolare che hanno fatto di questa giornata un’occasione per interrogarci su dove stia andando la tendenza legata ai tanti mondo virtuali.

Dal token alla gaming room

Prima di tutto (tanto ormai ci siamo abituati), obbligo di registrazione all’esterno del locale per ricevere subito via mail il token che viene verificato e convalidato all’ingresso da un buttafuori virtuale (che non è male come lavoro del futuro). All’interno due ampi banconi da bar virtuali, un deejay set ibrido con la versione avatar alle spalle del deejay reale, una gaming room con AI e una sala dance con avatar, una stanza che richiama molto lo stile di tendenza che caratterizza Decentraland. A differenza dell’evento di lancio nel metaverso, dove l’esperienza fisica lascia il posto ad una sincera osservazione di ciò che non è tangibile, la birra in effetti era reale e per riceverla bastava pagarla e ordinarla ad un barman virtuale. Questo c’è e non c’è appare un po’ come il mood della situazione, ma ci va bene così, perché siamo più che convinti che da qualche parte bisognerà pur iniziare. 

Metabar Milano Heineken
Metabar Milano

Heineken e la buona comunicazione

Dopo aver dato un sorso gelato alla nostra bottiglia super brandizzata ci siamo divertiti ad indossare abiti in stile tridimensionale. In una stanza, c’era infatti la possibilità di vedersi, anzi visualizzarsi con abiti da avatar in maniera tale da potersi esprimere in modo creativo. Questo effetto lo conosciamo un po’ tutti dato che è di gran moda su tutti gli smartphone. E la comunicazione? Ha funzionato? Diciamolo subito, è stata una bella trovata pubblicitaria e quasi tutto è stato curato nei dettagli, senza lasciare un pixel libero. Bisogna però parlare anche del target di riferimento. E, osservando bene chi come noi interagiva allegramente con i vari esempi di avatar, potremmo definirlo come più vicino alla gen-Z, o almeno, la parte di questa over 18.

Metabar Milano
Metabar Milano Heineken

Tanti gli ospiti Crypto al Metabar

E’ stato un primo passo verso un modo innovativo di comunicare, ma anche una possibilità di avvicinarsi un po’ di più alla dimensione del mondo parallelo. Si è parlato molto di questo evento ma internamente in molti non avevano idea di cosa fosse il metaverso e questa iniziativa sicuramente contribuirà a diffonderne la conoscenza. A rendere ancor più interessante l’evento è stata la presenza numerosi ospiti tra cui artisti NFT, dee-jay, musicisti e comici. Se questo è stato un test temporaneo siamo abbastanza certi che tra non molto i metabar troveranno il loro spazio phygital. Bisogna solo capire dove si fanno i colloqui per diventare buttafuori nel metaverso.

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