• 7 October 2024
I metaologrammi, che cosa sono?

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I Metaologrammi, la nuova frontiera della dinamicità visiva. Cosa sono? Semplicemente ologrammi multicanale basati su di una meta-superficie ed in grado di passare da un’immagine proiettata all’altra. Questo, secondo studi e ricerche che hanno portato ad individuare una nuova e sicuramente migliore qualità dell’imaging.

I meta-atomi

Questa nuova vision tecnologica ha aperto la strada alla realizzazione di display olografici molto più dinamici. I nuovi metaologrammi (multicanale) sono basati su di una guida d’onda e, così come riportato sullo studio diretto scientifico, possono supportare sei differenti canali di visualizzazione. Come accade tutto questo? Attraverso la modulazione di una luce principale incidente che passa attraverso una matrice bidimensionale di meta-atomi artificiali. Questo porta ad un larghissimo sorpasso dei vecchi ologrammi per quel che concerne sia il campo visivo che la larghezza della banda operativa.

Tutto quello che accade è unicamente dovuto a milioni di nanopilastri di polisilicio che sono disposti su una superficie con angolazioni variabili nello spazio. Nel momento in cui la luce li colpisce (con un preciso angolo e una specifica polarizzazione), questi minuscoli prismi si comportano come pixel olografici, ricostruendo l’immagine desiderata punto per punto.

Moltiplicazione delle informazioni

I metaologrammi sono una vera scoperta. E il fatto che si riesca a proiettare fino a sei immagini nitide e perfette e soprattutto indipendenti porta a capire che non c’è alcun nesso di interferenza possibile tra loro. È come avere sei canali olografici distinti, ciascuno controllabile attraverso l’angolo di incidenza e lo stato di polarizzazione della luce.

Abbiamo detto che è stato ampiamente pubblicato uno studio scientifico che attesti la grande innovazione di questi nuovi pannelli percettivi di immagini olografiche. Ebbene, gli stessi ricercatori sono riusciti a creare anche metaologrammi a colori. Lo hanno fatto combinando luci rosse, verdi e blu in un’unica proiezione. Questo ha portato ad avere immagini davvero realistiche come mai si erano viste prima.  

Specificità tecniche dei metaologrammi

I metaologrammi sfruttano la diffrazione della luce per creare immagini olografiche. Proviamo ad andare nelle specificità tecniche. La superficie dei metaologrammi è ricoperta da milioni di minuscoli prismi chiamati nanopilastri. Ognuno è realizzato in polisilicio, un materiale semiconduttore e sono disposti su una griglia con angolazioni variabili. Questo significa che ciascun nanopilastro può riflettere la luce in una direzione specifica. Quando la luce li colpisce si verifica l’interferenza e la diffrazione. Questi fenomeni fanno sì che la luce si combini e si sovrapponga in modo coerente, creando in questo modo, un’immagine olografica.

La verità è che i nanopilastri agiscono semplicemente come pixel olografici. Variando l’angolazione di riflessione di ciascuno di loro, è possibile creare punti luminosi specifici nell’immagine finale. Per ottenere tutti i colori, abbiamo detto che i metaologrammi utilizzano luce rossa, verde e blu. Ogni colore è generato da un gruppo di nanopilastri che riflettono la luce nella giusta combinazione. Ciò che caratterizza la risoluzione dell’immagine è la densità dei nanopilastri stessi. Più nanopilastri ci sono, naturalmente sarà maggiore la definizione dell’ologramma.

Conclusioni

Quello che è importante far notare è l’innovazione pura di questa scoperta, soprattutto in relazione al suo utilizzo nei vari settori dell’imaging. Basti pensare al mondo della Realtà Aumentata e Virtuale, senza aver bisogno (ma qui è proprio un ultra-futuro) di alcun device specifico, nemmeno implementato su basi di Realtà Mista. Dai sistemi crittografici fino alla gestione e realizzazione di scene davvero iperrealistiche e presenti nel nostro campo visivo, ci sarà da sperimentare e vivere davvero qualcosa di veramente unico.