
Dal frigorifero di casa, all’orologio, al semaforo, tutti possono essere considerati esempi di IoT. L’importante è che questi oggetti siano connessi alla rete, e che abbiano la possibilità di trasmettere e ricevere dati in modalità wireless.
L’Internet delle cose
Gli oggetti di uso comune, i macchinari industriali, i luoghi fisici e molto altro possono collegarsi autonomamente alla rete per tanti motivi. Questa interconnessione permette agli oggetti di diventare intelligenti e crea una mappa virtuale, nella rete, del mondo reale. Senza quasi che ce ne accorgiamo…moltissime componenti reali, dagli elettrodomestici alle automobili, vengono mappate e creano una sorta di luogo virtuale in cui convivono, diventando più intelligenti ed efficienti scambiandosi informazioni fra loro. In questo modo è possibile, ad esempio, monitorare il traffico stradale e consigliare agli automobilisti i percorsi meno trafficati. E anche etichettare ogni collo in spedizione in modo che la logistica possa tenerne sempre traccia a distanza e molto altro.

IoT. Dispositivi e protocolli di accesso
Esistono molte tecnologie utilizzate dagli oggetti per collegarsi alla rete. Le onde elettromagnetiche (i tag RFID), i protocolli con diverse frequenze (tra tutti il protocollo IEEE 802.15.4.); molti dei servizi domestici si collegano via WiFi alla rete domestica, che utilizza quindi per accedere ad internet. Molti dispositivi, come i grandi elettrodomestici, potrebbero anche utilizzare connessione via Ethernet, visto che si tratta comunque di oggetti fissi e già cablati dalla rete elettrica. Le uniche cose di cui un oggetto qualunque ha bisogno per appartenere alla categoria dell’IoT sono un indirizzo IP che ne consenta l’identificazione univoca e la capacità di inviare e ricevere dati in modo autonomo e senza l’intervento umano.
Grazie allo smartphone, possiamo impostare il termostato di casa e vedere in tempo reale cosa sta succedendo all’interno delle nostre abitazioni. Immaginate quando potremo “finalmente” vedere se Fuffy avrà fatto i bisogni in giardino o se nel frigorifero mancherà il necessario per la colazione. Ci siamo vicini ormai.
One reply on “IoT. L’internet delle cose, come funziona”
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