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Provate solo a pensare per un momento che sia possibile ridisegnare Londra semplicemente con un controller in mano, mentre cercate di non farvi sparare da un banana antropomorfa. No, non è l’ultima allucinazione di un architetto in preda a una crisi creativa, ma la realtà del progetto Re:Image London, dello Studio Zaha Hadid Architects (ZHA), che ha deciso di portare la pianificazione urbana nel regno del battle royale più famoso del mondo: Fortnite.
Fortnite: da fenomeno pop a strumento didattico
Per chi vivesse su Marte (dove, tra l’altro, probabilmente qualcuno sta già progettando una colonia su Fortnite), Epic Games è la software house dietro a Fortnite, il gioco che ha fatto ballare milioni di adolescenti con le sue emote e ha fatto strappare i capelli a milioni di genitori. Nato come sparatutto cooperativo, Fortnite si è evoluto in un battle royale che ha conquistato il mondo, diventando un vero e proprio fenomeno culturale. E ora, grazie a ZHA, si appresta a diventare anche un laboratorio di urbanistica virtuale. Chi l’avrebbe mai detto che costruire fortini per sopravvivere a una tempesta mortale potesse preparare i giovani alla pianificazione urbana sostenibile?
L’architettura parametrica sbarca nel Metaverso
Ma veniamo al sodo: cosa significa realmente portare l’architettura parametrica in un gioco come Fortnite? Il team Computation and Design Group (ZHA Code) di Zaha Hadid Architects ha creato sei tipologie di edifici modulari che i giocatori possono utilizzare per ricostruire interi quartieri di Londra. Questi moduli non sono semplici cubi da impilare come in Minecraft, ma strutture complesse generate attraverso algoritmi parametrici.
L’architettura parametrica, per i non addetti ai lavori, è un approccio al design che utilizza algoritmi e parametri variabili per generare forme e strutture. Questo vuol dire che è possibile modificare un edificio come se fosse fatto di plastilina digitale, tirando e spingendo punti nello spazio 3D per ottenere forme organiche e fluide. Tutto questo però va fatto prima che riesca a disintegrarci un dodicenne con riflessi fulminei. Benvenuti nel futuro della progettazione urbana!
Tecnologia al servizio della sostenibilità (e del divertimento)
I moduli creati da ZHA non sono solo esteticamente accattivanti, ma incorporano anche le più avanzate soluzioni tecnologiche per la sostenibilità. Pannelli solari, sistemi di raccolta dell’acqua piovana, facciate ventilate: tutto quello che un architetto sostenibile potrebbe desiderare, ma in versione virtuale e a prova di colpo di piccone volante. L‘Intelligenza Artificiale, la nostra cara AI, gioca qui un ruolo fondamentale, trasformando i moduli selezionati dai giocatori in render architettonici che sembrano usciti direttamente dal tavolo da disegno di Zaha Hadid. È come avere un assistente virtuale che traduce i vostri scarabocchi in capolavori architettonici, ma senza il fastidio di dovergli pagare lo stipendio. Interessante no?
L’obiettivo ultimo di questo esperimento non è solo quello di creare una Londra virtuale più sostenibile e futuristica, ma di utilizzare queste simulazioni per informare e influenzare la progettazione nel mondo reale. È un po’ come se gli urbanisti di domani si allenassero su un simulatore di volo, ma invece di evitare montagne, dovessero invece evitare di creare mostruosità architettoniche.
L’IA come architetto virtuale: oltre il semplice rendering
L’implementazione dell’Intelligenza Artificiale in Re:Image London va ben oltre la semplice generazione di render accattivanti. Il sistema AI sviluppato per questo progetto funziona come un vero e proprio assistente di progettazione, analizzando in tempo reale le scelte dei giocatori e ottimizzando le strutture per massimizzare l’efficienza energetica e l’impatto ambientale positivo. Utilizzando tecniche di machine learning, l’AI è in grado di apprendere dalle configurazioni più performanti create dai giocatori, incorporando queste “best practices” nelle sue future proposte. Questo crea un ciclo di feedback continuo tra creatività umana e ottimizzazione algoritmica, spingendo i confini di ciò che è possibile nell’architettura parametrica.
Il Metaverso di Fortnite, in questo contesto, si trasforma in un sofisticato simulatore urbano. Grazie all’integrazione di modelli climatici e demografici reali di Londra, l’ambiente virtuale può simulare l’impatto a lungo termine delle scelte progettuali. L’AI non si limita a valutare l’estetica o l’efficienza energetica degli edifici, ma considera anche fattori come i flussi pedonali, l’impatto sul microclima urbano e persino le potenziali interazioni sociali che le nuove strutture potrebbero favorire. Questo livello di simulazione dettagliata permette di prevedere e ottimizzare aspetti della progettazione urbana che sarebbero difficili, se non impossibili, da testare nel mondo reale, aprendo nuove frontiere nella pianificazione urbana data-driven.
Concludendo
Re:Image London è davvero un audace tentativo di unire il mondo del gaming con quello dell’architettura e della pianificazione urbana. Se avrà successo, potremmo presto vedere urbanisti che citano le loro vittorie reali in Fortnite nei loro curriculum. E chissà, forse un giorno sentiremo un sindaco dire: “Ho imparato tutto quello che so sulla gestione urbana cercando di sopravvivere alla Tempesta in Fortnite“. Fino ad allora, continueremo a osservare con interesse questo esperimento, sperando che il futuro delle nostre città sia più Victory Royale e meno Game Over.