• 4 May 2024
Realtà Aumentata

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Il Metaverso è un luogo nel quale probabilmente passeremo molto del nostro tempo in un futuro non troppo lontano. Sono tante le piattaforme che si stanno creando e che stanno sviluppando contenuti sempre più appetibili. Il mercato guarda al cambiamento e lo fa con una buona dose di velocità. Certo, ogni Stato nel mondo ha le sue tempistiche e questo denoterà una crescita più o meno feconda. Il Metaverso è accessibile unicamente attraverso un concetto di Realtà Virtuale. Questo vuol dire che la vera connessione immersiva non passa per un PC o un cellulare, ma vuole la sua casa natia nell’utilizzo di un buon device.

La Realtà Virtuale rientra nel contesto delle XR Technologies (AR, VR e MR) che stanno cambiando il mondo. Alla VR in particolare sono legate le nostre identità digitali supportate da avatar, più o meno umanoidi (ma siamo ottimisti). Non è un riassunto della situazione, ma una intro ad un’altra dimensione di lettura innovativa delle cose che si focalizza sull’uso e consumo della Realtà Aumentata (Augmented Reality). Va detto, solo come accenno, che lo sviluppo di questo mercato è previsto avrà una crescita con un tasso dell’oltre 68% entro i prossimi due anni.

Aumentare la visione

Possiamo fondere lo sguardo che abbiamo sul mondo attraverso una tecnologia in grado di “aumentare” quello che vediamo e di fondere la nostra percezione visiva con elementi digitali. Così come la VR vuole di base e per una migliore esperienza un visore, la AR passa anche per diversi dispositivi elettronici (PC, smartphone, smart glasses). Le informazioni che ne provengono si vanno a sovrapporre alla realtà che abbiamo di fronte aggiungendo una serie di informazioni che non fanno altro che approfondire maggiormente quello che stiamo osservando.

Questa modalità di sovrapposizione si chiama “overlay”. Questo vuol dire che il nucleo reale di ciò che percepiamo nella realtà resta identico mentre la AR aggiunge nuovi e incredibili strati di percezione visiva. Il processo avviene attraverso algoritmi, in grado di calcolare le distanze, lo spazio e soprattutto la tridimensionalità, inserendo oggetti creati digitalmente nell’ambiente in cui ci troviamo. La cosa fondamentale è che è possibile anche un’interazione reale con quello che di aumentato andiamo ad osservare.

Marketing e Realtà Aumentata

Quello che molte aziende stanno sperimentando è l’utilizzo di diverse modalità di accesso ai contenuti aumentati attraverso “schermi” che di norma siamo abituati ad osservare nella quotidianità, come ad esempio la vetrina di un negozio. Una semplice vetrina può diventare un display vero e proprio e veicolare una serie di informazioni che non sarebbe possibile dare in altre modalità. Questo porta l’utente ad essere cliente nell’esatto momento in cui interagisce con una dimensione di arricchimento percettivo. Possiamo sviluppare una sfilata di abiti che normalmente sono appoggiati su semplici manichini, o vedere un’auto ultimo modello attraversare autostrade e luoghi impervi direttamente dal vetro di uno showroom al centro città. Perché tutto ciò avvenga c’è bisogno di capirne anche il funzionamento. Se parliamo di AR in automatico ci riferiamo ad una collaborazione tra software, hardware e applicativi di vario genere.

Analisi e input

I device attraverso cui avviene una migliore fruizione della dimensione aumentata, sono gli smart glasses, i visori e anche gli smartphone. Sensori, telecamere integrate, giroscopi, processori, tutto riporta ad una implementazione tecnologica coordinata da vari fattori. Alla base di tutto c’è naturalmente un software che processa e crea determinate informazioni consentendo al device utilizzato di leggere e comprendere ciò che di diverso può accadere nell’ambiente reale. Questo è importante in quanto dipende tutto dalla matrice che opera la sovrapposizione degli oggetti all’interno del mondo reale.

La capacità di rilevarne il movimento e la creazione del successivo overlay determineranno l’esperienza in AR. Dopo il Software e l’hardware l’applicativo finale sarà quello che permetterà ai dispositivi la lettura finale con tutto il suo coinvolgimento. Quindi, ricapitolando, per avere uno smartphone in grado di leggere attraverso un’applicazione un’esperienza di Realtà Aumentata dovranno essere presenti tutti i componenti fondamentali elencati. Questo vale anche per i PC. Processore, schermo, sensori, sono alla base di tutto. Possono esserci poi altri elementi come il GPS integrato o particolari tipologie di fotocamera per aumentare la qualità e la dinamicità dell’interazione in AR.

Mercato e device

Cosa abbiamo al momento? Tra i device che risultano essere compatibili con la Realtà Aumentata e altro, ricordiamo Hololens della Microsoft, Oculus Quest 2 (però unicamente dedicato alla VR), SmartEyeglass della Sony e i tanto nominati Google Glass, insieme con quelli cinesi di Baidu, i Baidu Eye. Meta sta procedendo ora all’introduzione sul mercato del suo Project Cambria, destinato però ad un mercato di realtà mista. Tra tutti però, stando alle ultime dichiarazioni del suo Amministratore Delegato, Tim Cook, la Apple si sta aprendo una strada incentrata soprattutto sulla Realtà Aumentata. Questa decisione è nata dopo la grande attenzione per il Metaverso, elemento virtuale che la Apple sembra aver scartato molto prima che iniziasse a crescere la tendenza tra l’opinione pubblica mondiale. Quello che si aspetta al momento è la messa in commercio delle lenti a contatto per la Realtà Aumentata.

Dagli ultimi report e analisi fatti sullo sviluppo futuro del mercato della Realtà Aumentata è emerso che questo nei prossimi anni raggiungerà i 200 miliardi di dollari. E le applicazioni della AR sono visibili e attuabili in tantissimi campi, da quello della salute e della medicina fino ai settori specializzati dell’industria. Solo per l’Healthcare è previsto un valore di mercato che raggiungerà, nell’arco di due anni, i 5 miliardi di dollari.

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