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- PFP NFT e profilo social
Quando si decide di sposare la causa degli NFT lo si può fare sotto moltissimi aspetti. Uno tra questi è gestire il proprio PFP (photo for profile) come la culla della dimensione non fungibile che preferiamo. Eppure, facendo così, non ci stacchiamo comunque dal disegno virtuale del metaverso che ospita anche questa tendenza. Perchè è di forme di espressione temporanee che parliamo.
Cosa vediamo attraverso il mondo virtuale
Scrivere di metaverso non vuol dire voler vedere tutto in funzione di esso, ma spesso ha a che fare con l’osservazione della realtà in cui viviamo. Il mondo virtuale che lentamente stiamo imparando a conoscere (per forza o per necessità) è anche una prospettiva di comunicazione, che se vista nella maniera più luminosa, potrà portare ad una buona evoluzione. Non soltanto la tecnologia, ma l’uomo con essa, in una simbiosi che non faccia mai perdere l’equilibrio. E sono tante le dinamiche che si generano e che continuamente vengono create in questa dimensione che sembra tutto avviluppare (sembra). Cosa vogliamo? Cosa desideriamo? Abbiamo realmente bisogno di questa comunicazione sensoriale ed immersiva? Sì? Bene, allora cerchiamo di utilizzarla velocemente e nel modo migliore. Ci si chiede spesso quale funzione possano avere queste Nuove Tecnologie XR. Sono moltissime le applicazioni e il campo è davvero infinito ma vanno raccontate prima, enumerate e spiegate poi nel giusto modo e nei settori di competenza. Gli NFT hanno molto a che fare con l’espressione artistica.
La forza della community
Però è bene parlare di NFT con consapevolezza, soprattutto se legati ad una nuova visione di linea comunicativa. Un PFP NFT è un token digitale ma è anche a tutti gli effetti un’opera d’arte (approvata da molti come tale). Quello che vogliamo quando facciamo questa operazione è di far vedere a tutti cosa ci piace e a cosa diamo un valore come parte di una community. Il profilo dei nostri social media dice moltissimo di noi. In realtà quasi tutto quello che caratterizziamo sui social dice parecchio di come siamo e di cosa intendiamo comunicare. Quello che nel particolare porta alla conoscenza visiva di tutti questi FPF NFT è il loro essere opere d’arte in grado di riflettere la nostra personalità attraverso volti di animali, o robot, o qualunque altra cosa che abbia un significato. E questo è il punto più importante. Uno dei modi infatti per veicolare più velocemente un NFT e soprattutto dargli spessore è proprio quello di farlo passare come PFP NFT sui social network. Primo trampolino di lancio è stato Twitter. E con Twitter Blue abbiamo imparato a conoscere la differenza tra immagine e NFT acclarato.
Arte generativa e community
Molti dei progetti PFP NFT nascono espressamente dal vaglio della community. E’ questa, con tutto il suo spessore, a decidere il valore di un dato token. Ed è proprio questa stessa unione di centinaia di migliaia di pensieri che porta all’unione di più progetti sostenuti. Chi investe in questi NFT sa perfettamente cosa accadrà e quali prospettive di ritorno, e quindi di guadagno, seguiranno. Quello che emerge è che sicuramente i PFP NFT monetizzano molto di più rispetto ai normali NFT. La differenza tra i primi e i secondi è che I PFP vengono industrialmente, potremmo dire prodotti in drop di migliaia e tutti messi in circolo nello stesso istante. Questo far parte di un’onda collezionabile che sancisce anche la loro forza. Ed è diventata come abbiamo visto (Bored Ape, CryptoPunks, Cool Cats) una mania che ha coinvolto gli entusiasmi della community globale. Sono state inoltre le stesse celebrità del mondo dello spettacolo e dello sport a determinare il maggior successo a queste onde digitali creative. Come altre raccolte NFT, anche le NFT PFP sono generate su Blockchain Ethereum.